Con i dati di Centri d’Italia è possibile conoscere nel dettaglio la realtà dei centri di accoglienza in Italia. Rispetto al 2018 negli anni successivi si è ridotto il numero di ospiti nei centri di accoglienza. Di conseguenza è diminuito anche il numero di comuni coinvolti. Non si trattava però di un percorso obbligato e probabilmente un’accoglienza maggiormente distribuita sarebbe stata preferibile. In genere infatti quando l’accoglienza è più distribuita nei territori la capienza media dei centri risulta più bassa. Un modello che rende più semplice l’integrazione e il rapporto tra gli ospiti dei centri e la popolazione locale.
Le mappe mostrano il numero di presenze nei comuni all’interno dei quali sorgono centri di accoglienza, dal 2018 al 2020. Per “posti disponibili” si intende la capienza di ciascun centro, indipendentemente dal fatto che in quel momento i posti siano occupati o meno. Per “capienza media per centro” si intende la capienza in media nei centri presenti all’interno dello stesso comune. Per “presenze giornaliere” si intendono le presenze rilevate al 31 dicembre di ogni anno, per ogni tipo di centro considerato, ma con un’eccezione. Per quanto riguarda le strutture Sprar/Siproimi del 2020, infatti, sono state considerate le presenze al 30 ottobre. Sono stati considerati i centri di accoglienza straordinaria (Cas), i centri del sistema Sprar/Siproimi e i centri di prima accoglienza attivi nei rispettivi anni.
FONTE: elaborazione openpolis su dati Centri d'Italia
(ultimo aggiornamento: venerdì 4 Febbraio 2022)